giovedì 27 novembre 2008
Viaggio in Giappone - 1° Puntata
27/11/2008
Anche se sono tornata da un paio di settimane, stento a risvegliarmi...dall'incubo.
Mi sembra di essere stata su un altro pianeta, dove la comunicazione é quasi impossibile e dove ti senti veramente un alien. Nel 2003 sono stata in Cina e in Tibet ed é stata la stessa sensazione, ma almeno il tempo, l'epoca era la stessa del paese da cui provenivo. In Giappone invece sembra di essere stati catapultati in un tempo futuro, come uno di quei film di fantascienza che ti lasciano pieno d'ansia ed angoscia per quello che sarà.
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Dopo dieci giorni ho deciso di prolungare il mio soggiorno per capire meglio, per approfondire.
Dicono: "Il Giappone si scopre lentamente". Verissimo: dietro al suo stile elegante e perfetto, dietro ad un ordine armonico e minimale, dietro alla sua candida purezza e pulizia, a poco a poco emerge una diversa realtà, fatta di regole ferree, di rigidità, di monotonia, di morale, di sottomissione e umiliazione, di annullamento della personalità.
Partendo dall'inchino che si fa in ogni occasione come tutti sanno, ma anche per scusarsi dei 'lavori in corso' sulle strade, o per ringraziarti di aver usato il treno, si arriva ad un sacchetto in dotazione agli autisti dei treni per ricomporre i pezzi di eventuali suicidi (e ce ne sono tanti!) che capitano di interrompere i binari e quindi rischiano di far arrivare in ritardo il treno. L'autista in pochi minuti raccoglie e prosegue.
I treni giapponesi non sono mai in ritardo... anche a costo della vita umana. Poco tempo fa uno di questi ha accellerato dove non doveva per un microscopico ritardo di pochi minuti e il treno ha avuto un incidente che è costato la vita a molti.
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