domenica 4 settembre 2011

mercoledì 22 luglio 2009

PRATO

giovedì 21 maggio 2009

ON THE ROAD

VeRi POeTI...

CANNES

Chissà quanti hanno riconosciuto Monica Vitti che il Festival di Cannes ha omaggiato quest'anno sull'affiche ufficiale? E' un film che forse é quasi dimenticato dalle nuove generazioni, crollato nel dimenticatoio come le statue dei dittatori che vengono distrutte ad ogni cambio di regime. Sostituito da altri... Icone scompaiono dalla memoria senza che ce ne accorgiamo, con un colpo di spugna. Mi vengono in mente i ciccioni di Wall-E, che non fanno altro che guardare dentro un monitor tutto il giorno e vengono trasportati da poltroncine telecomandate ai centri commerciali. Un giorno avremo tutti delle dita grassoccie in grado solo di schiacciare tasti? Non saremo più così...? Non faremo più films come l'Avventura di Antonioni?
Grazie, francesi, di ricordarci chi siamo.

62 ° Festival International du Film, Cannes 2009

Momenti

Tra serre e muretti
sprazzi di fiori
sparsi
vibranti di colori
nel sole dorato del tramonto.

L'acqua svirgola
tra sassi e massi
cala la sera nel torrente

Un uomo
seduto su un tetto
fuma il suo sigaro

martedì 3 marzo 2009

RACCOLTA DIFFERENZIATA...
PUBBLICITA' PROGRESSO, NO GRAZIE!

Ma come mai non si vedono spot in TV e sui giornali o per le strade di come si fa una corretta raccolta differenziata?

Come mai si parla di tutto, del superfluo e non ho mai visto (nonostante la mia assidua frequentazione del piccolo schermo a qualsiasi ora del giorno e della notte) nessuna trasmissione d'approfondimento o spot a riguardo?
Sembra pazzesco che dopo Napoli non si sia fatta una di quelle campagne 'pubblicità progresso' a tappeto in TV e sulla stampa, tipo 'tormentone', che vengono fatte per qualsiasi soggetto ( a volte persino di secondaria importanza!).

Anche le riviste e i giornali tendono soprattutto all'aspetto scandalistico, coprendo qualsiasi notizia inerente, anche se 'notiziola', e non si vedono mai 'istruzioni per il cittadino' in nessuna forma, o solo di sfuggita.

Forse si crede che i simboli sui cassonetti o sui foglietti appesi con il nastro adesivo sui muri dei condomini siano sufficienti?

O forse si pensa che tutti si informino da soli per un forte senso civico? Uhm...

O forse, ancora una volta si pensa di tenere la massa nell'ignoranza per poter continuare a produrre un'economia parallela alla' Gomorra' e poter/dover costruire inceneritori ecc....?

Mi chiedo:

Quanti sanno che i tovagliolini di carta non si buttano nel contenitore della carta se sono usati? Quanti sanno che la plastica va lavata prima di essere gettata nel contenitore? Chi ha capito fino in fondo il concetto dell'umido?
Io ho sempre un dubbio atroce sul tetrapak per esempio....Voi dove lo mettete? Lo considerate cartone o alluminio o plastica, visto che credo contenga tutti e tre? E quella carta trasparente che avvolge i prodotti, o quella metà alluminio e metà carta? Atroci dubbi ogni volta che devo buttar via qualcosa mi assalgono... Non credo di essere la sola.

E poi vedo:

la solita Svizzera che come al solito ne pensa di tutti i colori e si inventa costosi sacchetti obbligatori per buttar via la spazzatura, in modo che la gente sia 'stimolata' a produrre meno spazzatura e lascia i cartoni e la carta delle confezioni direttamente al supermercato.
Ma perché noi no? Soprattutto pensando che noi ne abbiamo molta di più di spazzatura della piccola e pulita Svizzera sarebbe plausibile almeno un intervento massiccio di tipo educativo.

gli Americani che già 20 anni fa avevano dato un valore economico a lattine e vuoti di vetro aiutando così anche i più poveri che li raccoglievano...

i Berlinesi che hanno nelle loro case armadi pieni di bottiglie in plastica che sono piccoli 'caveau di risparmio', che al momento giusto diventano un malloppetto per gli extra, visto che ogni bottiglia ha un valore che varia dai 50 a 75 centesimi . In discoteca ti restituiscono 1 Euro se riporti indietro al bar il vuoto.

i giapponesi sono piuttosto chiari:




Ma perchè noi no?

Questo é un appello a chi si occupa di mass media e comunicazione.
Per favore cercate di offrire un'informazione veramente 'utile' alla massa, perché altrimenti non ci salveremo mai da questa pericolosa ignoranza.

Grazie.

sabato 20 dicembre 2008

Per le vie del borgo...

Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica ma non credo che dimenticherò facilmente la scena di ieri pomeriggio.
Stavo incamminandomi nel vicolo del borgo dove abito per prendere la mia macchina, quando arriva il signor S. un signore anziano di 97 anni che da pochi anni ha dovuto andarsene da qui, per vivere a casa dei figli in quanto sua moglie é mancata. Ogni tanto torna nella sua vecchia casa e va sempre prima nella sua cantina, che é parte della storia del paese. Tra le botti in legno sono appese foto color seppia, attrezzi per gli antichi mestieri, souvenirs scolpiti in legno d'olivo e un vecchio quaderno che fa da album delle firme ma anche degli 'eventi' o scherzi dei goliardici del paese. Un tempo bevevano, cantavano e se la spassavano lì dentro. Ora é rimasto solo lui.
Mentre lo guardo arrivare, sempre elegante e distinto come solo i signori di campagna riescono ad essere, aggrappato alla figlia e sul suo bastone, mi viene in mente quando erano un gruppo affiatato, tipo 'amici miei' per i quali ogni occasione era buona per 'festeggiare'. Già loro...festeggiavano la vita. Non bevevano come oggi con la disperazione della solitudine.
A quei tempi, circa 20/25 anni fa, io li filmavo con la mia telecamera e loro per questo mi invitavano sempre ai loro eventi sacri o pagani che fossero, come per esempio lo 'scurotto', la festa per la Morte di Carnevale e l'inizio della Quaresima in cui si purifica il corpo con il brodo di cavoli e lo spirito con il pigato per tutta la giornata (17 Febbraio). Alla fine si brucia il pupazzo di Carnevale recitando un rito che pare risalga addirittura all'anno mille. Si tratta di un vero e proprio processo all'uomo, 'Carnevale', che viene sempre trovato colpevole delle sue colpe (che vengono recitate dagli uomini del paese) e quindi bruciato in piazza. Una specie di confessione collettiva aiutata dal ' Vino Veritas' in cui ognuno ha la sua colpa da espiare...
Ma torniamo al signor S. che é sempre stato uno dei leader indiscussi del borgo, alto e dignitoso, dai modi eleganti. Seduto su un ceppo/sedile della sua cantina con le mani nodose appoggiate al bastone è immerso nei suoi ricordi. E' la prima volta che torna qui dopo una malattia e nei suoi occhi leggo una fragilità che non avevo mai visto prima. La mente non é più chiara, straparla vagando con gli occhi sulle foto, gli oggetti, i legni... La figlia decide di portarlo a casa e piano piano usciamo nel vicolo dove ormai si é sparsa la voce e una piccola delegazione di abitanti si é affacciata da porte e finestre per salutarlo. Tutti lo chiamano. Lui cammina lento su per il vicolo guardandosi in giro... quando una porta si apre lentamente e compare l'unica coetanea rimasta, Libera 99 anni (che quest'anno non ha voluto che si facesse la torta di compleanno perché la vuole solo per i suoi centanni) che, con un piglio energico e diritta sulla schiena, esce fuori dal portone e lo saluta con una lunga stretta di mano usando tutte e due le mani per circondare l'unica libera del signor S.,che nell'altra si reggeva sul bastone.
Quasi due secoli erano di fronte a me e io non avevo la mia macchina fotografica! Acc... Ma non credo che nessuna macchina avrebbe potuto catturare l'intensità di quella stretta, del significato di quel saluto... Tutti intorno commossi. Io pure... parte una lacrima e mi allontano accorgendomi della signora M. che, affacciata dalla finestra, tira fuori un fazzoletto e si asciuga il volto.
Che storia la vita!